Tre casi: Anderson, Basha e Balkovec. Fuori dalle scelte, perché?
05.02.2018 18:30 di Davide Giangaspero articolo letto 5433 volte
Non è un buon momento quello del Bari. La sconfitta a Venezia ha certificato la crisi di una squadra uscita con un abito forse eccessivamente controverso dal mercato invernale. Al di là dei discorsi complessivi, colpisce la parabola in ribasso o non ancora decollata di alcuni singoli. Vecchie certezze che non vedono più il campo, oppure nuovi acquisti che non hanno ancora aperto il loro feeling con Grosso e le sue scelte tecniche. Fra questi ultimi certamente Balkovec: il terzino è stato il primo acquisto della sessione di gennaio. Tempo, insomma, c'è stato anche più di altri per un approdo fra i titolari che, al momento dell'acquisto, pareva quasi scontato anche a giudicare dai colpi di pregevole fattura sparsi sul web con lo sloveno protagonista ai tempi della sua precedente avventura. Non è evidentemente bastato. A Balkovec è stato, almeno fin qui, preferito sempre chi c'era già, con D'Elia padrone della fascia nell'ultimo turno.
Ha perso invece terreno Anderson. Al centro di lunghi rumors di mercato, non è stato dapprima convocato per la nefasta sfida contro l'Empoli, mentre a Venezia ha mantenuto il suo posto in panchina senza scendere in campo. Dov'è finito l'olandese volante, capace di creare terribili scorribande nelle metà campo avversarie? Sabelli gli è stato preferito nelle ultime settimane, e Anderson è finito a sorpresa indietro nelle gerarchie, costretto persino a cambiare ruolo (centrocampista) nella circostanza di Cesena.
Discorso simile a quello riguardante Basha: l'albanese, addirittura capitano in assenza di Brienza, non è più il regista titolare della squadra. Così, almeno, a giudicare dalle mosse di Grosso che, contro l'Empoli, ha schierato persino Marrone, mentre col Venezia ha dato fiducia al più giovane Petriccione. E Basha? L'esperto centrocampista, con il contratto in scadenza e un rinnovo lontano, non sembra improvvisamente più indispensabile. In panchina nell'ultimo turno ci è finito anche Gyomber: fra i più positivi del girone d'andata, scalzato da Diakitè e Oikonomou in un'abbondanza che, forse, inizia a non giovare nemmeno in questo caso.
05.02.2018 18:30 di Davide Giangaspero articolo letto 5433 volte
Non è un buon momento quello del Bari. La sconfitta a Venezia ha certificato la crisi di una squadra uscita con un abito forse eccessivamente controverso dal mercato invernale. Al di là dei discorsi complessivi, colpisce la parabola in ribasso o non ancora decollata di alcuni singoli. Vecchie certezze che non vedono più il campo, oppure nuovi acquisti che non hanno ancora aperto il loro feeling con Grosso e le sue scelte tecniche. Fra questi ultimi certamente Balkovec: il terzino è stato il primo acquisto della sessione di gennaio. Tempo, insomma, c'è stato anche più di altri per un approdo fra i titolari che, al momento dell'acquisto, pareva quasi scontato anche a giudicare dai colpi di pregevole fattura sparsi sul web con lo sloveno protagonista ai tempi della sua precedente avventura. Non è evidentemente bastato. A Balkovec è stato, almeno fin qui, preferito sempre chi c'era già, con D'Elia padrone della fascia nell'ultimo turno.
Ha perso invece terreno Anderson. Al centro di lunghi rumors di mercato, non è stato dapprima convocato per la nefasta sfida contro l'Empoli, mentre a Venezia ha mantenuto il suo posto in panchina senza scendere in campo. Dov'è finito l'olandese volante, capace di creare terribili scorribande nelle metà campo avversarie? Sabelli gli è stato preferito nelle ultime settimane, e Anderson è finito a sorpresa indietro nelle gerarchie, costretto persino a cambiare ruolo (centrocampista) nella circostanza di Cesena.
Discorso simile a quello riguardante Basha: l'albanese, addirittura capitano in assenza di Brienza, non è più il regista titolare della squadra. Così, almeno, a giudicare dalle mosse di Grosso che, contro l'Empoli, ha schierato persino Marrone, mentre col Venezia ha dato fiducia al più giovane Petriccione. E Basha? L'esperto centrocampista, con il contratto in scadenza e un rinnovo lontano, non sembra improvvisamente più indispensabile. In panchina nell'ultimo turno ci è finito anche Gyomber: fra i più positivi del girone d'andata, scalzato da Diakitè e Oikonomou in un'abbondanza che, forse, inizia a non giovare nemmeno in questo caso.