Salvemini: "Bari fa parte di me. Piazza da A. Migliorare i nostri traguardi? Ne sarei contento..."
"Non è mai facile dover vincere il campionato e riuscire a farlo. In qualunque categoria. Essere imbattuti dopo 16 partite e avere 11 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, vuol dire essere forti in campo e solidi dal punto di vista psicologico". A dirlo Gaetano Salvemini, ex tecnico biancorosso, intervistato oggi da La Gazzetta dello Sport.
"Se il club dei De Laurentiis migliorasse i nostri traguardi, ne sarei contento. Bari e la Puglia fanno parte di me. Tant’è che tornerò a Molfetta per festeggiare Capodanno con mio fratello. E poi, chissà, potrei essere al San Nicola per la promozione. Sarebbe solo il primo passo verso l’habitat naturale di una piazza che è e resta da Serie A", analizza Salvemini.
Ancora aneddoti... "Cornacchini è obbligato dal regolamento, ma non è facile trovarne di buoni in circolazione. In ritiro scoprii le qualità di Carbone, prodotto del vivaio. Chiesi e ottenni dal presidente Matarrese che restasse pur essendo stato già promesso al Monopoli. Carbone fu uno dei pilastri della mia squadra in Serie B e in Serie A, prima di andare al Milan. Lanciai in B anche Amoruso e Tangorra, oltre al compianto Pisicchio. Ne sono orgoglioso. Come lo sono di questo Bari. Quando dirigenti, tecnici e squadra hanno unità d’intenti, è molto più facile vincere".
di Redazione TuttoBari
fonte tuttobari.com
"Non è mai facile dover vincere il campionato e riuscire a farlo. In qualunque categoria. Essere imbattuti dopo 16 partite e avere 11 punti di vantaggio sulla seconda in classifica, vuol dire essere forti in campo e solidi dal punto di vista psicologico". A dirlo Gaetano Salvemini, ex tecnico biancorosso, intervistato oggi da La Gazzetta dello Sport.
"Se il club dei De Laurentiis migliorasse i nostri traguardi, ne sarei contento. Bari e la Puglia fanno parte di me. Tant’è che tornerò a Molfetta per festeggiare Capodanno con mio fratello. E poi, chissà, potrei essere al San Nicola per la promozione. Sarebbe solo il primo passo verso l’habitat naturale di una piazza che è e resta da Serie A", analizza Salvemini.
Ancora aneddoti... "Cornacchini è obbligato dal regolamento, ma non è facile trovarne di buoni in circolazione. In ritiro scoprii le qualità di Carbone, prodotto del vivaio. Chiesi e ottenni dal presidente Matarrese che restasse pur essendo stato già promesso al Monopoli. Carbone fu uno dei pilastri della mia squadra in Serie B e in Serie A, prima di andare al Milan. Lanciai in B anche Amoruso e Tangorra, oltre al compianto Pisicchio. Ne sono orgoglioso. Come lo sono di questo Bari. Quando dirigenti, tecnici e squadra hanno unità d’intenti, è molto più facile vincere".
di Redazione TuttoBari
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