[size=48]Bari più forte di tutto e di tutti. Pari a Palermo con rammarico per le occasioni sfumate
SPORT & MOTORI[/size]
19 DICEMBRE 2021
SPORT & MOTORI[/size]
19 DICEMBRE 2021
“Nel giardino pubblico vicino al porto, trascorsi tutto da solo alcune ore magnifiche. È il posto più stupendo del mondo, e il Monte Pellegrino è il promontorio più bello del mondo”, scriveva Johann Wolfgang von Goethe nel vedere Palermo. Ed il Bari di oggi, in una situazione di estrema difficoltà che gli ha precluso il gioco spumeggiante, è stato altrettanto bello come il cielo di Palermo di oggi che era un sogno solo a vederlo sia dal Pellegrino, sia a Mondello.
Il Bari affrontava una delle squadre più attrezzate per la vittoria del campionato, la affrontava, però, con tanta autostima profusa dalle ultime ottime prestazioni che hanno portato a +8 la distanza tra il Bari e le seconde.
“La partita”, dunque, per la quarta volta quest’anno, prima contro seconda col Bari campione d’inverno e col Palermo ferito per il derby di Catania il cui obiettivo era quello di accorciare sulla capolista che fino adesso è andata forte sia in casa che fuori. Ma non è stato così. La gara ha “detto” che gli otto punti, tra Bari e Palermo, ci sono tutti.
Un gara dal profumo di serie A col Bari che voleva sfatare un tabù che lo ha visto senza vittoria a Palermo da ben 24 anni, e per poco non ci è andato vicino.
I biancorossi hanno dominato letteralmente la prima frazione di gioco sfiorando più volte il gol con Paponi, Botta, Antenucci e D’Errico, insomma sembrava che la gara dovesse mettersi su un binario congeniale ai baresi ma poi, come spesso capita nel calcio, un episodio ha rotto gli equilibri che, peraltro, pendevano a favore del Bari: Terranova nel disperato tentativo di un recupero, ha atterrato Soleri al limite dell’area, ed in scivolata ha toccato il pallone col braccio, e l’arbitro lo ha espulso. Bari in dieci con Gigliotti che ha preso subito il posto di Paponi e calcio di punizione per i rosanero per fortuna neutralizzato da Frattali. Un vero peccato perché il Bari stava dominando in lungo ed in largo.
L’espulsione avrebbe dovuto cambiare l’inerzia dell’incontro ma non è stato affatto così, col Palermo che ha iniziato come nelle previsioni più proteso in avanti costringendo il Bari sulla difensiva. Ma il Bari non c’è stato. Occasione colossale con D’Errico per Mallamo che non è riuscito a chiudere nell’area piccola con il portiere palermitano battuto. Il Bari con la sua qualità ha dato l’impressione di poter reggere il confronto e fare ancora male. L’atteggiamento del Bari è stato quello giusto, buona la reazione giocando in dieci.
I ragazzi di Mignani hanno decuplicato le forze, perché giocare con un nomo in meno non è facile per nessuno, però non è sembrato che i giocatori stessero lì lì per alzare bandiera bianca, tutt’altro, si stava soffrendo il giusto, non in modo esagerato.
Mignani ha riflettuto se irrobustire la difesa o cercare di alleggerire la manovra e alla fine ha optato, saggiamente, per far entrare Cheddira, Bianco e Scavone a dar freschezza in campo.
Una conclusione di Brunori dal limite sulla quale Frattali ci ha messo una pezza è stata l’unica vera occasione per il Palermo. Troppo poco, ci pare, per una squadra seconda in classifica che avrebbe dovuto mettere alle corde il Bari. Ma forse ci sbagliamo noi.
Scavone, prima, Celiento, poi, tutto in un minuto sul finale di gara, sono andati vicinissimi al vantaggio. Tra qualche inevitabile patema d’animo, un po’ di rammarico, la gara è terminata qui con un pareggio molto importante e, ovviamente, super meritato e che, anzi, a volerla dire tutta, per le occasioni profuse, ci sta prue stretto.
E’ stato un bel Bari nel primo tempo che ha dominato tanto e che meritava il gol per l’atteggiamento, e se c’erano dei dubbi ancora sulla squadra, la gara di oggi dovrebbe averli fugati anche ai più riottosi, tranne che ai soliti talebani verso i quali ci arrendiamo alzando le mani.
Anche nel secondo tempo non si è mai sofferto più di tanto con un centrocampo super, con D’Errico che ha fatto il gigante finché ha potuto, con Maita e Mallamo pure, si è visto lo spirito di grande squadra fino all’occasione sul finale di Celiento. Difesa sempre attenta che non si è mai abbassata come in genere fan tutte, anzi. Crediamo che questa sia una prestazione importante e significativa che dà un altro segnale al campionato.
La prestazione più significativa, forse, è quella di oggi che fa salire il Bari a 41 punti mentre, nell’eterno gioco delle seconde, riecco il Monopoli dietro il Bari a sette punti, con la Turris, l’Avellino e il Palermo subito dietro il cui svantaggio sul Bari rimane invariato.
Il Bari ha dimostrato di essere più forte di tutti. Ci si chiedeva cosa sarebbe stato il Bari senza Terranova e crediamo che anche in questo caso l’esame sia stato superato alla grande. Pareggiare a Palermo in inferiorità numerica riteniamo che sia un gran segnale al campionato.
Un pareggio che vale tanto con una grande mentalità ed un’altrettanta personalità, in dieci. Occorre essere orgogliosi dei ragazzi, davvero una grande partita questa in Sicilia su un campo difficile sia ambientalmente sia materialmente (un terreno davvero pessimo quello visto oggi al “Barbera”) contro una squadra ferita nell’orgoglio, però si è entrati in campo con determinazione e con la solita voglia di fare al partita. Abbiamo intravisto cenni di ulteriore crescita perché non era facile giocare in dieci e gestire la gara senza abbassarsi.
Si va via con tanta soddisfazione con orgoglio ma anche con un pizzico di rammarico per le occasioni sfumate soprattutto quella a fine gara. Grande lo spirito di sacrificio per tutti, si doveva fare una gara così e così è stato.
E’ una squadra che ha imparato ad indossare il vestito giusto in ogni occasione. Col Taranto non era necessaria la tuta, oggi il Bari se l’è rimessa di nuovo, però quella da operaio specializzato.
Massimo Longo