Emanuele Terranova è sicuramente una delle icone principali di questo Bari. In estate era difficile aspettarsi un rendimento del genere dal difensore, arrivato in Puglia con 34 anni sulle spalle e diversi infortuni accusati negli ultimi anni. Carisma, leadership e solennità, però, sono le qualità principali portate in riva all’Adriatico dall’ex Sassuolo, che adesso vuole ottenere la quinta promozione in carriera con la maglia biancorossa.
Se il Bari ha subito solo 15 gol in 20 partite, gran parte del merito – oltre all’ottima stagione di Frattali – è sicuramente di Terranova. Ambientarsi in una categoria come la Serie C poteva essere una sfida difficile, almeno inizialmente, invece il rendimento del centrale è stato massimo fin da subito.
Nelle prime settimane si è fatto vedere anche in zona gol, realizzando tre reti – spesso decisive - in sei gare. Un feeling con la porta che ha fatto riecheggiare le note della stagione 2012/13, quando segnò 11 gol con il Sassuolo. Dopo l’incornata col Campobasso, però, Terranova non è più riuscito a gonfiare la rete.
Poco importa. Il primo compito del numero 26 biancorosso è tenere gli avversari il più lontano possibile dalla propria porta, e ci è sempre riuscito egregiamente. Anticipi, duelli personali e stacchi di testa imperiosi: quando il Bari difende, Terranova riesce a garantire sicurezza su ogni fronte. L’unica macchia della stagione? L’espulsione rimediata col Palermo, che ha leggermente deviato una partita indirizzata verso l’egemonia assoluta biancorossa.
Nel girone di ritorno, Polito potrebbe regalare a Mignani un altro centrale strutturato da affiancare al numero 24. A prescindere dal nome in arrivo a Bari, però, Terranova resta il riferimento assoluto della retroguardia, protagonista di una seconda giovinezza che potrebbe culminare nella sua manita personale.
di Gabriele Ragnini
fonte tuttobari.com
Se il Bari ha subito solo 15 gol in 20 partite, gran parte del merito – oltre all’ottima stagione di Frattali – è sicuramente di Terranova. Ambientarsi in una categoria come la Serie C poteva essere una sfida difficile, almeno inizialmente, invece il rendimento del centrale è stato massimo fin da subito.
Nelle prime settimane si è fatto vedere anche in zona gol, realizzando tre reti – spesso decisive - in sei gare. Un feeling con la porta che ha fatto riecheggiare le note della stagione 2012/13, quando segnò 11 gol con il Sassuolo. Dopo l’incornata col Campobasso, però, Terranova non è più riuscito a gonfiare la rete.
Poco importa. Il primo compito del numero 26 biancorosso è tenere gli avversari il più lontano possibile dalla propria porta, e ci è sempre riuscito egregiamente. Anticipi, duelli personali e stacchi di testa imperiosi: quando il Bari difende, Terranova riesce a garantire sicurezza su ogni fronte. L’unica macchia della stagione? L’espulsione rimediata col Palermo, che ha leggermente deviato una partita indirizzata verso l’egemonia assoluta biancorossa.
Nel girone di ritorno, Polito potrebbe regalare a Mignani un altro centrale strutturato da affiancare al numero 24. A prescindere dal nome in arrivo a Bari, però, Terranova resta il riferimento assoluto della retroguardia, protagonista di una seconda giovinezza che potrebbe culminare nella sua manita personale.
di Gabriele Ragnini
fonte tuttobari.com
