La partita delle partite, quella della stagione tra le prime della classe, non una qualsiasi come ha tentato di metterla Mignani, una gara da categoria superiore.
Non erano ammesse distrazioni ieri, ma più in generale, da Foggia in poi. Il rischio era quello di rilassarsi quasi si dovesse vivere di rendita dei sette punti di distacco e peccare di presunzione ma così non è stato perché il Bari ha dimostrato di essere più forte di tutto e di tutti e di meritare il primato in classifica. E poi, insomma, se il Bari vince contro la terza in classifica e contro la seconda, peraltro nel giro di una settimana, qualcosa vorrà dire, no?
Il Bari affrontava la seconda in classifica forte del vantaggio di sette punti e con la consapevolezza di aver sempre tenuto testa alle prime in classifica quest’anno, coi derby inclusi che, come si sa, sono gare a sé. Ma ieri era diverso. Ieri c’era un vago profumo di serie B che aleggiava sul “Ceravolo” ma anche, girando la medaglia, di riapertura del campionato, non era una gara qualsiasi come tante giocate tra le due squadre, fatta eccezione per il mitico spareggio di Napoli di 52 anni fa dove ero presente sugli spalti, quando si giocò “la partita”. Ieri è andata bene.
Grande squadra, grande sofferenza, Bari dominante, grande orgoglio come nei big match, gli altri parlano, i talebani rosicano, qualcuno di loro sta già preparando le critiche una volta promossi, come ad esempio, “grazie di tutto ora vendi il Bari” perché, proprio, non possono vivere senza una presidenza nostrana che possa elargire loro biglietti, favori, notizie in anteprima, richieste di proporsi come capo ufficio stampa e quant'altro, così come accaduto con le precedenti allegre gestioni. il Bari fa i fatti, se ne sentiva il bisogno, si è penato tanto in questi ultimi anni, ma oggi si comincia ad intravedere la serie B.
Si deve essere orgogliosi di questa squadra, una vittoria, quella di ieri, da prima della classe.
Diciamocelo, questo risultato ci fa vedere nitidamente il traguardo perché va bene essere prudenti e concentrati, ma quando si vince a Catanzaro vuol dire che si è messo il cappello al campionato, vuol dire che è qualcosa di più di una ipoteca che proviene da una gara strepitosa che avrebbe dovuto fare il Catanzaro, ma che, da grande squadra, ha fatto il Bari. Insomma, il Bari ha fatto la Ternana dello scorso anno quando giocò proprio a Bari espugnano il San Nicola.
Molti si lamentano che il Bari non ha gioco, ma dopo quanto visto oggi non ci è parso che il Catanzaro, secondo in classifica, ne avesse proposto di meglio, dunque teniamoci stretto questo modo di giocare del Bari che si disimpegna da grande squadra magari senza far sfracelli ma che convince e soprattutto risponde coi punti.
Il Bari ha dimostrato di essere molto più forte del Catanzaro dal quale ci si aspettava di più, Bari padrone del gioco nonostante il gol ingenuo subito, ma poi ha mostrato di avere padronanza del gioco, di avere consapevolezza della propria forza sviluppando la manovra, quella di ieri è stata una prestazione inequivocabile per i valori del campionato.
Da segnalare che finalmente il pallone di D’Errico è entrato dopo due precedenti occasioni dove ha beccato la traversa. Ieri l’ha messa dove doveva metterla, un tiro meraviglioso preceduto da un azione di alto livello, una acrobazia balistica da grande giocatore, altro che “il tiro della domenica” così come commentato dai tifosi del Catanzaro che, evidentemente, non hanno visto i due tiri sulla traversa, uno dei quali entrato in rete ma non visto dagli arbitri, e tanti altri tiri pericolosi. Ottima la prova di Polverino che ha convinto i più scettici.
Con qualche defezione di troppo in vista della gara di mercoledì, ma con questo Bari che dimostra di sguazzarci nelle difficoltà e con la rosa a disposizione, non ritengo che ci sia molto da preoccuparsi anche se, a doverla dire tutta, la difesa sarà davvero ridotta ai minimi termini tra infortunati e squalificati.
Insomma siamo al countdown.
Buona giornata
Massimo
dalla pagina Facebook di Massimo Longo
Non erano ammesse distrazioni ieri, ma più in generale, da Foggia in poi. Il rischio era quello di rilassarsi quasi si dovesse vivere di rendita dei sette punti di distacco e peccare di presunzione ma così non è stato perché il Bari ha dimostrato di essere più forte di tutto e di tutti e di meritare il primato in classifica. E poi, insomma, se il Bari vince contro la terza in classifica e contro la seconda, peraltro nel giro di una settimana, qualcosa vorrà dire, no?
Il Bari affrontava la seconda in classifica forte del vantaggio di sette punti e con la consapevolezza di aver sempre tenuto testa alle prime in classifica quest’anno, coi derby inclusi che, come si sa, sono gare a sé. Ma ieri era diverso. Ieri c’era un vago profumo di serie B che aleggiava sul “Ceravolo” ma anche, girando la medaglia, di riapertura del campionato, non era una gara qualsiasi come tante giocate tra le due squadre, fatta eccezione per il mitico spareggio di Napoli di 52 anni fa dove ero presente sugli spalti, quando si giocò “la partita”. Ieri è andata bene.
Grande squadra, grande sofferenza, Bari dominante, grande orgoglio come nei big match, gli altri parlano, i talebani rosicano, qualcuno di loro sta già preparando le critiche una volta promossi, come ad esempio, “grazie di tutto ora vendi il Bari” perché, proprio, non possono vivere senza una presidenza nostrana che possa elargire loro biglietti, favori, notizie in anteprima, richieste di proporsi come capo ufficio stampa e quant'altro, così come accaduto con le precedenti allegre gestioni. il Bari fa i fatti, se ne sentiva il bisogno, si è penato tanto in questi ultimi anni, ma oggi si comincia ad intravedere la serie B.
Si deve essere orgogliosi di questa squadra, una vittoria, quella di ieri, da prima della classe.
Diciamocelo, questo risultato ci fa vedere nitidamente il traguardo perché va bene essere prudenti e concentrati, ma quando si vince a Catanzaro vuol dire che si è messo il cappello al campionato, vuol dire che è qualcosa di più di una ipoteca che proviene da una gara strepitosa che avrebbe dovuto fare il Catanzaro, ma che, da grande squadra, ha fatto il Bari. Insomma, il Bari ha fatto la Ternana dello scorso anno quando giocò proprio a Bari espugnano il San Nicola.
Molti si lamentano che il Bari non ha gioco, ma dopo quanto visto oggi non ci è parso che il Catanzaro, secondo in classifica, ne avesse proposto di meglio, dunque teniamoci stretto questo modo di giocare del Bari che si disimpegna da grande squadra magari senza far sfracelli ma che convince e soprattutto risponde coi punti.
Il Bari ha dimostrato di essere molto più forte del Catanzaro dal quale ci si aspettava di più, Bari padrone del gioco nonostante il gol ingenuo subito, ma poi ha mostrato di avere padronanza del gioco, di avere consapevolezza della propria forza sviluppando la manovra, quella di ieri è stata una prestazione inequivocabile per i valori del campionato.
Da segnalare che finalmente il pallone di D’Errico è entrato dopo due precedenti occasioni dove ha beccato la traversa. Ieri l’ha messa dove doveva metterla, un tiro meraviglioso preceduto da un azione di alto livello, una acrobazia balistica da grande giocatore, altro che “il tiro della domenica” così come commentato dai tifosi del Catanzaro che, evidentemente, non hanno visto i due tiri sulla traversa, uno dei quali entrato in rete ma non visto dagli arbitri, e tanti altri tiri pericolosi. Ottima la prova di Polverino che ha convinto i più scettici.
Con qualche defezione di troppo in vista della gara di mercoledì, ma con questo Bari che dimostra di sguazzarci nelle difficoltà e con la rosa a disposizione, non ritengo che ci sia molto da preoccuparsi anche se, a doverla dire tutta, la difesa sarà davvero ridotta ai minimi termini tra infortunati e squalificati.
Insomma siamo al countdown.
Buona giornata
Massimo
dalla pagina Facebook di Massimo Longo