Tiene ancora banco alla viglia dell'attesa sfida contro il Sudtirol la questione legata al ritorno al San Nicola di Masiello, che per la prima volta sarebbe potuto scendere in campo contro il Bari dopo la tristemente celebre combine materializzatasi nel derby contro il Lecce del 2011. Sebbene non vi sia ancora l'ufficialità, il club bolzanino sembrerebbe orientato ad optare per la non convocazione dell'ex centrale biancorosso, al fine di risparmiargli la prevedibile umiliazione al quale il tifo barese lo avrebbe sottoposto.
In difesa di Masiello è intervenuto a Sportitalia il giornalista Xavier Jacobelli, che così si è espresso in merito alla questione: "Masiello si è distinto nel suo periodo all’Atalanta per iniziative solidali ed umanitari che sicuramente gli hanno fatto onore. È evidente che abbia sbagliato altrimenti la squalifica per due anni e cinque mesi non gli sarebbe stata inflitta. Tutto quello che però sta accadendo in queste ore è inaccettabile, al punto che il Sudtirol sia obbligato – anche per garantire l’incolumità fisica del giocatore – a non convocarlo. Ciò da un’idea di come questa situazione non possa essere sopportata. Sono passati undici anni, ha pagato il suo conto con la giustizia sportiva come gli altri giocatori a suo tempo coinvolti. Mi pare che il suo comportamento sia successivamente ineccepibile, le minacce sono inaccettabili".
di Gerardo D'Agostino
fonte tuttobari.com
In difesa di Masiello è intervenuto a Sportitalia il giornalista Xavier Jacobelli, che così si è espresso in merito alla questione: "Masiello si è distinto nel suo periodo all’Atalanta per iniziative solidali ed umanitari che sicuramente gli hanno fatto onore. È evidente che abbia sbagliato altrimenti la squalifica per due anni e cinque mesi non gli sarebbe stata inflitta. Tutto quello che però sta accadendo in queste ore è inaccettabile, al punto che il Sudtirol sia obbligato – anche per garantire l’incolumità fisica del giocatore – a non convocarlo. Ciò da un’idea di come questa situazione non possa essere sopportata. Sono passati undici anni, ha pagato il suo conto con la giustizia sportiva come gli altri giocatori a suo tempo coinvolti. Mi pare che il suo comportamento sia successivamente ineccepibile, le minacce sono inaccettabili".
di Gerardo D'Agostino
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