Mattia Maita è ormai da anni uno dei capisaldi del Bari delle ultime stagioni. Il centrocampista ventottenne, già fondamentale nella passata annata per la promozione in B dei galletti, si sta confermando molto importante anche in serie cadetta, avendo raccolto 15 presenze ed una rete nel campionato in corso.
Per il calciatore, nato a Messina il 29 luglio 1994, la prossima partita dei biancorossi a Reggio Calabria sarà molto particolare. Nella sua carriera, infatti, risale al suo periodo in amaranto l’esordio in B, proprio con la maglia della Reggina, il 29 maggio 2011. Si trattava, per i calabresi, nel cui vivaio Maita è cresciuto, dell’ultima gara di quel campionato, al cospetto del già salvo Sassuolo, in Emilia, più precisamente allo stadio Braglia di Modena.
E la partita, con il perno della mediana del Bari odierno relegato in panchina, era iniziata nel migliore dei modi per gli ospiti, grazie alla rete di Montiel dopo 20 minuti. Ma a ribaltare il punteggio per i neroverdi ci pensarono Consolini, con la complicità del portiere reggino Puggioni, e Martinetti. La prima frazione si chiuse così sul 2-1 per i padroni di casa. Ed al 56’ arrivò il momento di Maita, che rilevò proprio Montiel infortunato.
Dieci minuti più tardi, però, arrivò il terzo gol del Sassuolo, ancora con Martinetti, ed a nulla valse il 3-2 finale firmato a dieci giri di lancette dalla fine da Alessio Viola. L’unica presenza fino al campionato in corso in B per il centrocampista, insomma, coincise con una sconfitta, piuttosto indolore sul piano della classifica.
Quella Reggina, con Atzori allenatore ed in rosa gente come il bomber Emiliano Bonazzoli e l’oggi napoletano Di Lorenzo (alla sua prima da professionista lo stesso giorno di Maita), terminò la stagione al sesto posto in graduatoria, centrando l’obiettivo playoff per la A, ma venendo eliminato dagli spareggi per mano del Novara, con un duplice pareggio che consentì ai piemontesi di passare il turno, per via del loro migliore piazzamento conseguito nel corso della stagione regolare.
Il percorso professionale del centrocampista lo portò poi a vestire le maglie di Catanzaro e Rimini, nell’allora C2, e poi di Lumezzane ed ancora Reggina, stavolta in Lega Pro, nel 2014. In quel frangente, Maita raccolse in riva allo Stretto altre 9 presenze complessive, andando via nel mercato invernale, dopo il cambio in panchina tra Francesco Cozza e Pierantonio Tortelli. I calabresi comunque, si salvarono ai playout tra mille traversie, con altri due cambi in panchina e l’arrivo dell’ex Bari Roberto Alberti prima e di Giacomo Tedesco poi.
Nel gennaio 2015, la scelta di Maita di sposare, per un quinquennio il progetto del Catanzaro, sempre in terza serie, diventandone anche capitano. Nel mercato invernale del 2020, infine, la decisione di scegliere Bari, nella speranza, ora realizzata, di tornare in quella B assaporata appena a Reggio, quando il mediano aveva solo 16 anni.
di Giiovanni Gaudenzi
fonte tuttobari.com
Per il calciatore, nato a Messina il 29 luglio 1994, la prossima partita dei biancorossi a Reggio Calabria sarà molto particolare. Nella sua carriera, infatti, risale al suo periodo in amaranto l’esordio in B, proprio con la maglia della Reggina, il 29 maggio 2011. Si trattava, per i calabresi, nel cui vivaio Maita è cresciuto, dell’ultima gara di quel campionato, al cospetto del già salvo Sassuolo, in Emilia, più precisamente allo stadio Braglia di Modena.
E la partita, con il perno della mediana del Bari odierno relegato in panchina, era iniziata nel migliore dei modi per gli ospiti, grazie alla rete di Montiel dopo 20 minuti. Ma a ribaltare il punteggio per i neroverdi ci pensarono Consolini, con la complicità del portiere reggino Puggioni, e Martinetti. La prima frazione si chiuse così sul 2-1 per i padroni di casa. Ed al 56’ arrivò il momento di Maita, che rilevò proprio Montiel infortunato.
Dieci minuti più tardi, però, arrivò il terzo gol del Sassuolo, ancora con Martinetti, ed a nulla valse il 3-2 finale firmato a dieci giri di lancette dalla fine da Alessio Viola. L’unica presenza fino al campionato in corso in B per il centrocampista, insomma, coincise con una sconfitta, piuttosto indolore sul piano della classifica.
Quella Reggina, con Atzori allenatore ed in rosa gente come il bomber Emiliano Bonazzoli e l’oggi napoletano Di Lorenzo (alla sua prima da professionista lo stesso giorno di Maita), terminò la stagione al sesto posto in graduatoria, centrando l’obiettivo playoff per la A, ma venendo eliminato dagli spareggi per mano del Novara, con un duplice pareggio che consentì ai piemontesi di passare il turno, per via del loro migliore piazzamento conseguito nel corso della stagione regolare.
Il percorso professionale del centrocampista lo portò poi a vestire le maglie di Catanzaro e Rimini, nell’allora C2, e poi di Lumezzane ed ancora Reggina, stavolta in Lega Pro, nel 2014. In quel frangente, Maita raccolse in riva allo Stretto altre 9 presenze complessive, andando via nel mercato invernale, dopo il cambio in panchina tra Francesco Cozza e Pierantonio Tortelli. I calabresi comunque, si salvarono ai playout tra mille traversie, con altri due cambi in panchina e l’arrivo dell’ex Bari Roberto Alberti prima e di Giacomo Tedesco poi.
Nel gennaio 2015, la scelta di Maita di sposare, per un quinquennio il progetto del Catanzaro, sempre in terza serie, diventandone anche capitano. Nel mercato invernale del 2020, infine, la decisione di scegliere Bari, nella speranza, ora realizzata, di tornare in quella B assaporata appena a Reggio, quando il mediano aveva solo 16 anni.
di Giiovanni Gaudenzi
fonte tuttobari.com