E adesso sognare è lecito. Assolutamente. E guai a non crederci. Al diavolo la doppia proprietà, i proclami di Roccaraso, i talebani, chi rema contro, ora si deve proseguire fino in fondo, è vietato rilassarsi.
Una vittoria sporca, di cuore, di sofferenza, in una gara tipica di serie B, tattica con ritmi intensi dove il Bari non ha brillato per qualità come in altre volte, ma ne è uscito forte moralmente e consapevole di essere la terza in classifica ad un punto dal paradiso.
Il Bari ha dato prova di forza, di caparbietà, di maturità, ha condotto la gara nel primo tempo procurandosi diverse opportunità per andare in gol, col Venezia che non è stato a guardare e che ha creato un paio di occasioni da gol, ma tutto sommato il primo tempo è stato equilibrato, mentre il secondo tempo è iniziato con un Bari propositivo fino al gol del Venezia annullato dal var, quindi il gol di Bellomo con un assist di Molina e poi c’è stato solo il Venezia che non ci stava a perdere e che ha mantenuto il pallino del gioco dimostrando di non meritare assolutamente la posizione in cui si trova. Il Bari è praticamente sparito dopo il vantaggio limitandosi ad alleggerire qualche pallone che ha avuto sui piedi ma non creando alcuna occasione da rete, il classico lavoro sporco ed indispensabile in questi casi, poi le sostituzioni di Mignani che si sono rivelate vincenti.
I biancorossi portano a casa tre punti, il Venezia, invece, una ottima prestazione che gli lascia ampie speranza di salvezza.Una gara di sacrificio da parte di tutti che hanno giocato per la comunità e non per la gloria individuale, Antenucci ad esempio, oggi forse il migliore in campo, ha giocato tutti i palloni che gli sono capitati tra i piedi senza perderne uno, Maiello non ha perso un colpo a centrocampo, quindi Di Cesare che nonostante l’ammonizione che avrebbe potuto condizionarlo, ha respinto ogni pallone che gli è passato attorno, Vicari idem, Pucino e Ricci, hanno coperto bene, meno bene nella fase di propulsione ma forse oggi il gioco sulle fasce non era fattibile per le ottime chiusure degli omologhi veneziani. E poi la gara di oggi, ma più in generale da qualche giornata, ha detto che si può contare su tutti perché tutti stanno dimostrando di essere all’altezza di proseguire il percorso con forza e determinazione. Un processo di maturità quello a cui stiamo assistendo che dà ampie garanzie a Mignani per le sue scelte.
Due intuizioni tattiche di Mignani, quella di Bellomo e di Molina, che hanno fatto la differenza mandandoli in campo dal primo minuto e che si sono rivelati vincenti.
Il Bari è stato ancora cinico, umile, si è sacrificato con gli attaccanti ma nonostante le difficoltà è venuta fuori al vittoria che regala speranze ai tifosi e che cominciano davvero a sognare ad occhi aperti. E’ finito il tempo dei poker o delle vittorie tennistiche, ora si vince così, uno a zero, col golletto, con sofferenza ma anche con carattere. Anche questo è un segnale di maturità. Cominciamo a salvaguardare il terzo o il quarto posto che ci garantisce un piazzamento più favorevole nei playoff, poi se si riesce ad ambire a qualcosa in più…Una vittoria da squadra matura, dove tutti rispondono presente, che ha affrontato una delle squadre più in forma del campionato e, per come è strutturata, forse la più forte del campionato piena di qualità.
Forse una vittoria non meritata ma decisamente la più bella ed importante ottenuta fino adesso. Certe gare si vincono soffrendo, è piaciuto lo spirito, lo stringere i denti per salvaguardare i tre punti ed oggi il Bari ha dato dimostrazione di ciò.
Che ne sarà di questo Bari? Lo scopriremo strada facendo.
Massimo Longo
Ultima modifica di SABVANBARI il Ven 3 Mar - 10:40 - modificato 1 volta.