Il silente declino di Cristian Galano finito tra panchina, tribuna e divano di casa sua, ce lo ha fatto quasi dimenticare. Solo qualche sca(m)polo di partita tanto per fargli firmare il cartellino di presenza. Una scommessa non riuscita del ds Polito che gli aveva concesso un'ultima chance per restare nel mondo della serie B se non da protagonista almeno da giocatore utile alla causa del Bari oltreché nella città dov'è di casa, l'ideale per fare bene. Invece, il povero Cristian si è trovato così bene a casa sua che si è accasato mentalmente al punto da finire quasi quasi col disputare incontri fra scapoli ed ammogliati (scherzo naturalmente) per tenersi in forma.
Sinceramente non mi aspettavo questo finale di carriera troppo repentino per un giocatore dalle classe indiscussa, di 32 anni facente parte di un organico in cui eccellono 38-40 enni che stanno dando lezioni di serietà e professionalità ineccepibili.
Forse in una società del girone C di serie C avrebbe potuto trovare continuità di prestazioni da professionista, invece restare fuori dai ranghi per un'intera stagione a 32 anni, non gli gioverà per continuare ad apparire in formazioni di categoria inferiore a quella attuale. Oggi servono molto la grinta e la velocità, e queste caratteristiche non fanno più parte del suo DNA.
Mi dispiace per lui perché in fondo è un bravissimo ragazzo, forse un po' timido per l'ambiente del calcio, ma poi mi dico che in fondo la sua carriera non è stata poi tanto malvagia avendo disputato campionati dignitosi che gli hanno fatto guadagnare e mettere da parte un po' di soldini per affrontare un futuro decoroso extra-calcistico. Forza Cristian, abbi un'ultima reazione d'orgoglio e smentiscici. Al termine del campionato mancano ancora 8 partite oltre ai play-off. Dai, dacci una mano, anche un dito, ad andare in serie A.
Sinceramente non mi aspettavo questo finale di carriera troppo repentino per un giocatore dalle classe indiscussa, di 32 anni facente parte di un organico in cui eccellono 38-40 enni che stanno dando lezioni di serietà e professionalità ineccepibili.
Forse in una società del girone C di serie C avrebbe potuto trovare continuità di prestazioni da professionista, invece restare fuori dai ranghi per un'intera stagione a 32 anni, non gli gioverà per continuare ad apparire in formazioni di categoria inferiore a quella attuale. Oggi servono molto la grinta e la velocità, e queste caratteristiche non fanno più parte del suo DNA.
Mi dispiace per lui perché in fondo è un bravissimo ragazzo, forse un po' timido per l'ambiente del calcio, ma poi mi dico che in fondo la sua carriera non è stata poi tanto malvagia avendo disputato campionati dignitosi che gli hanno fatto guadagnare e mettere da parte un po' di soldini per affrontare un futuro decoroso extra-calcistico. Forza Cristian, abbi un'ultima reazione d'orgoglio e smentiscici. Al termine del campionato mancano ancora 8 partite oltre ai play-off. Dai, dacci una mano, anche un dito, ad andare in serie A.