MATTEO E QUELL'AMORE NEI CONFRONTI DEL BARI SENZA ALCUN LEGAME CON LA CITTA': INNAMORATO DI BARI E DELLA SUA GENTE
Continua il nostro viaggio alla scoperta dei supporter biancorossi fuori dalla provincia di Bari. Il tifoso odierno si chiama Matteo ha 19 anni e vive a Torino. Il suo papà, di origini foggiane, non ha nessun legame con il capoluogo pugliese. Le due volte che Matteo è sceso in Puglia da Torino per le vacanze ha convinto il papà a portarlo a Bari e soprattutto all'esterno del San Nicola. Perché si sa, il calcio d'estate è fermo, ma per il giovanissimo piemontese essere all'esterno dello stadio della sua squadra del cuore, fantasticare l'atmosfera del grande pubblico è già di per sé un motivo di soddisfazione.
Come si diventa tifoso del Bari senza alcun legame con la città? "In una famiglia di juventini è davvero difficile - sorride - per senso di appartenenza. Le origini del mio papà, seppur non di Bari, mi hanno spinto a sostenere i colori biancorossi. Amo i baresi, gente con un cuore enorme e ospitalissime, è una cosa incredibile e che ti entra dentro"
Matteo non si è innamorato del Bari di Antonio Conte o di Ventura, ma periodo più brutto, quello del fallimento. A dimostrazione della purezza di un tredicenne che basa l'amore per la sua squadra non per i risultati ma per il solo senso di appartenenza: "Ero piccolissimo quando mi sono avvicinato al Bari calcio. Il motivo? Ad essere sincero non ricordo l’esatto giorno in cui mi sono innamorato del Bari, ricordo solamente come la grandissima carica di appartenenza e rabbia che mi venne addosso il maledetto giorno del fallimento. Da quel momento ho capito che il biancorosso ormai faceva parte di me. Ho iniziato a seguire da casa tutte le partite di D, perché purtroppo abitando lontano non è facile sia in fattori economici sia di viaggio. Da quel momento li mi sono innamorato di questa tifoseria pazza della propria città, dove si vive di calcio e per me questo è fantastico. Poi in C ricordo quanto ho sofferto per la finale persa con la Reggiana , senza scalfire la mia passione, e il bruttissimo periodo con Auteri e quei "bidoni" di Sabbione e Candellone. Ora sono la persona più felice del mondo. Anche se a distanza si soffre molto di più, perché non puoi stare allo stadio, ma capisci realmente l'amore che provi per la squadra. Non riesco a capire come facciano alcuni baresi a tifare le squadre forti del nord".
Matteo non esclude di venire a Bari nelle prossime settimane: "Ho in programma di assistere a Bari Cittadella. Speriamo di vedere lo stadio pieno e soprattutto di gridare a squarciagola Forza Bari"
dal profilo Facebook di Giosuè Monno
Continua il nostro viaggio alla scoperta dei supporter biancorossi fuori dalla provincia di Bari. Il tifoso odierno si chiama Matteo ha 19 anni e vive a Torino. Il suo papà, di origini foggiane, non ha nessun legame con il capoluogo pugliese. Le due volte che Matteo è sceso in Puglia da Torino per le vacanze ha convinto il papà a portarlo a Bari e soprattutto all'esterno del San Nicola. Perché si sa, il calcio d'estate è fermo, ma per il giovanissimo piemontese essere all'esterno dello stadio della sua squadra del cuore, fantasticare l'atmosfera del grande pubblico è già di per sé un motivo di soddisfazione.
Come si diventa tifoso del Bari senza alcun legame con la città? "In una famiglia di juventini è davvero difficile - sorride - per senso di appartenenza. Le origini del mio papà, seppur non di Bari, mi hanno spinto a sostenere i colori biancorossi. Amo i baresi, gente con un cuore enorme e ospitalissime, è una cosa incredibile e che ti entra dentro"
Matteo non si è innamorato del Bari di Antonio Conte o di Ventura, ma periodo più brutto, quello del fallimento. A dimostrazione della purezza di un tredicenne che basa l'amore per la sua squadra non per i risultati ma per il solo senso di appartenenza: "Ero piccolissimo quando mi sono avvicinato al Bari calcio. Il motivo? Ad essere sincero non ricordo l’esatto giorno in cui mi sono innamorato del Bari, ricordo solamente come la grandissima carica di appartenenza e rabbia che mi venne addosso il maledetto giorno del fallimento. Da quel momento ho capito che il biancorosso ormai faceva parte di me. Ho iniziato a seguire da casa tutte le partite di D, perché purtroppo abitando lontano non è facile sia in fattori economici sia di viaggio. Da quel momento li mi sono innamorato di questa tifoseria pazza della propria città, dove si vive di calcio e per me questo è fantastico. Poi in C ricordo quanto ho sofferto per la finale persa con la Reggiana , senza scalfire la mia passione, e il bruttissimo periodo con Auteri e quei "bidoni" di Sabbione e Candellone. Ora sono la persona più felice del mondo. Anche se a distanza si soffre molto di più, perché non puoi stare allo stadio, ma capisci realmente l'amore che provi per la squadra. Non riesco a capire come facciano alcuni baresi a tifare le squadre forti del nord".
Matteo non esclude di venire a Bari nelle prossime settimane: "Ho in programma di assistere a Bari Cittadella. Speriamo di vedere lo stadio pieno e soprattutto di gridare a squarciagola Forza Bari"
dal profilo Facebook di Giosuè Monno