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    2-4-23 le considerazioni del giorno dopo di Massimo Longo

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    Messaggio Da SABVANBARI Dom 2 Apr - 20:08

    Non si può dire che Mignani non ci crede alla A. E no, perché se non ci avesse creduto non avrebbe detto in fase di conferenza stampa pre-gara che l'importante era vincere “belli o brutti”, che, tradotto terra terra, vuol dire “credo nella A e come vincere non mi interessa, basta che si vince”, soprattutto - aggiungo - con la consapevolezza di essere il “comandante” (nome dato da Polito ieri) di una squadra con dei limiti, con una squadra che ha perso un po' lo smalto del girone di andata, con una squadra che non crea più gioco e che cerca il gol poche volte, con un Cheddira, ormai, sempre più prevedibile, che è scomparso dai radar da tempo anche se con l'alibi della scarsa ricerca da parte dei suoi compagni e che con il ritorno di Folorunsho potrebbe ritrovare la via del gol, perché, è inutile girarci intorno, Cheddira ormai si è eclissato, perde palloni su palloni, perde ogni “uno contro uno” nel senso che si fa rimontare, cosa che non accadeva un tempo, e poi quel che è peggio, quelle pochissime occasioni da rete che gli capitano, le sbaglia. E se non dico questo non sarei credibile, e siccome mi piace esserlo dico quel che penso, non so se voi siete d'accordo con me. Si, è vero, un attaccante capocannoniere del campionato (da ieri non più, ma siamo lì) non dovrebbe essere criticato, però se vogliamo ambire alla promozione c'è bisogno di lui, dei suoi gol, dei suoi scatti, delle sue profondità perché non possiamo sempre sperare nel rigore, nel gol del centrocampista, anche perché Esposito è sparito, Schiedler ha dimostrato di non essere affidabile in tema di gol, Antenucci ha 40 anni e non possiamo pretendere da lui la luna dal pozzo, accontentiamoci ci di ciò che fa (e fa tantissimo), Cheddira è sparito. Mi dite, benedetto Iddio, chi deve fare i gol per la promozione, atteso che, tra l'altro, le altre contendenti vanno in gol regolarmente coi loro attaccanti (oltre che con compagni di altri reparti)? Insomma, non so se riesco a spiegarmi, spero di si. Certo potete non essere d'accordo con quanto dico, però la realtà dei fatti è questa.
    Dicevo di Mignani e della sua bravura nel saper leggere le gare e apporre i giusti correttivi strada facendo, e ieri ha confermato questa tesi cambiando modulo di gioco (passando al 4-4-2) nel secondo tempo facendo subentrare Morachioli, un'ira di Dio sulla fascia, un giocatore che mi ha rievocato la vecchia ala sinistra degli anni 70, quello che prendeva palla dalla metà campo, si faceva 30 metri, saltava gli uomini come birilli e poi o crossava o tirava in porta.
    Poi Folorunsho. E già, perché l'entrata del giocatore romano di origini nigeriane ha spaccato letteralmente la partita dopo il rigore realizzato dal nostro Mirco. E' entrato col piglio di dover “far male”, nel senso di arrecare danno all'avversario, intendo, dando dimostrazione di essere tornato ai suoi livelli standard coi suoi cavalli di battaglia, ovvero la sgroppata dal centro del campo, l'incursione, il dribbling, la creazione degli spazi per i compagni e, infine, il tiro micidiale in porta, senza dimenticare le bombe su punizione, ieri efficaci in occasione del secondo gol. E col suo recupero tutti dovremmo essere più tranquilli perché se gira lui, la squadra può tornare ai vecchi fasti del girone di andata, e magari Cheddira può tornare ai suoi livelli. Chissà.
    Certo, Polito ha ragione quando dice che non esistono partite facili, che tutte hanno un coefficiente altissimo di pericolosità, che nessuna gara è facile e che vincere certe gare sulla carta alla portata, è un'impresa, però non si può nascondere la polvere sotto il tappeto. Perché questa squadra ha dei limiti oggettivi.
    Ieri, fateci caso, finalmente non ha sofferto il gioco avversario negli ultimi mezz'ora. E perché? Perché giocava contro l'ultima in classifica e con due avversari in meno, altrimenti sai che sofferenza! La solita. E, vacca d'un can: è mai possibile che una squadra terza in classifica debba soffrire sempre in ogni gara meno che in quelle come ieri che capitano una volta sola in 38 gare? Qualcuno mi dia una risposta oggettiva. La verità è che questa squadra, come dico da sempre, non è stata costruita per vincere il campionato ma per realizzare una tranquilla salvezza al di là di qualche buon giocatore nella rosa, e ciò che sta facendo questa squadra è ragionevolmente oro colato al di là dei limiti dove esperienza, qualità e saggezza (oltre che bravura di Mignani) stanno facendo la differenza e stanno supportando i risultati: prendere due gol in sette gare, fare sei vittorie in otto partite incasellando piccoli ma significativi record, non è da tutte. Per questo credo che vada supportata a prescindere, evitando di mal di pancia ad ogni piè sospinto, a cercare l'ago della critica nel pagliaio di un campionato straordinario.
    Molti storcono il naso quando si dice che, in fondo, è sempre una neopromossa perché – dicono – anche le neopromosse possono ambire alla A come fece Bolchi, come ha fatto il Lecce e tante altre squadre. E se dicessi che questa non è una regola scritta? Nel senso che una promozione in A per una neopromossa potrebbe anche non accadere? Direi una falsità? Che facciamo, contestiamo la società, Polito, la squadra e l'allenatore per una eventuale mancata promozione dopo tutto quanto prodotto fino adesso con una squadra venuta su per salvarsi e basta? Ecco, cerchiamo di essere realisti, gustarci quanto ci stanno facendo vedere, e supportare i giocatori che mai come in questo momento hanno bisogno di tutti, non dimenticando la realtà e l'evidenza che ci configura una squadra in difficoltà con la propensione a creare occasioni da rete, con qualche ragionevole limite e che con le carte “fresche” Morachioli e Folorunsho può correggere molte cose. Senza dimenticare gli apporti di Benali e di Molina, anch'esse forze fresche che non hanno tirato la carretta. Senza dimenticare che, forse, sarebbe il caso per Mignani di abbandonare per sempre l'idea del trequartista atteso che Botta in quel ruolo non fa più la differenza, Bellomo potrebbe pure farlo ma lui bada bene ad indietreggiare di una decina di metri e a limitarsi ai soli cross talvolta determinanti o comunque sempre pericolosi (ma non chiamiamolo trequartista però), sposando il 4-4-2 che appare più consono, robusto, solido e avvincente. E soprattutto efficace. Che è la cosa più importante.
    Dopo di che vi auguro buone Palme e buona domenica
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    Messaggio Da colino e marietta Lun 3 Apr - 7:13

    concordo con l'analisi di Massimo, perché spiega anche il motivo del calo di certi giocatori in primis Cheddira. Ma non le leggo come critiche, quanto come constatazioni alle quali si cerca di dare una motivazione. E bene fa Massimo ad applaudire l'operato di Mignani, perché il Mister ha già dimostrato in più occasioni di fare le scelte che la settimana di allenamento gli suggerisce e che la partita è solo l'ultimo atto di questo lavoro settimanale. Altrettanto ovvio invece che giornalisti e soprattutto noi tifosi giudichiamo invece proprio quest'atto finale, cioè la partita, ma non dobbiamo dimenticare tutto ciò che la precede. Per questo, concordo con Massimo, in questa fase di campionato serve equilibrio, in campo (staff e giocatori) e fuori (tutti noi, giornalisti compresi) sostenendo senza condizioni questa Squadra "fino all'ultimo" come ha detto Polito: e poi vediamo che succede!
    Forza Ragazzi,  Forza Mister, Forza tutti noi!! Dopo anni di sofferenza, ora è il momento di restare uniti per lottare per un unico obiettivo!!
    scratch scratch scratch

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    Messaggio Da SABVANBARI Lun 3 Apr - 8:35

    con Folorunsho in forma si potrebbe giocare col 433 senza trequartista oppure fare la staffetta tra Folo e Morachioli sempre col 433... però a Bolzano dove non tocca a noi fare la gare un bel 442 che arricchisce il filtro a centrocampo sarebbe l'ideale Benedetti e Maita esterni e Benali/Molina e Maiello centrali

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