Tre turni al termine del campionato, nove punti ancora a disposizione per i ragazzi di Mignani per recuperare il Genoa (lontano sempre sei punti), con il Frosinone già promosso in A. Un'impresa, senza girarci attorno, davvero ostica. Il rimpianto maggiore è che Sabelli e compagni si sono anche fermati nell'ultimo turno, pareggiando in quel di Bolzano, ma il Bari è stato incapace di approfittarne, con il pari del San Nicola che a tre giorni dal triplice fischio ha ancora un sapore amarissimo.
E così, salvo clamorosi e dolci scenari, saranno playoff. La nota lieta sta nel fatto che i biancorossi partirebbero dalla posizione più vantaggiosa, quel terzo posto lontano soltanto due punti per essere matematico. La terza piazza del podio storicamente non è sinonimo di A, visto che solo il 33% delle terze è poi salito in massima serie. C'è però un altro aspetto che non fa dormire sonni tranquilli: il Bari ha dimostrato per tutto l'anno di essere una squadra da trasferta, il terzo posto avvantaggia, invece, le squadre casalinghe. Un paradosso.
I numeri del campionato dicono che i galletti quando giocano lontano dall'Astronave sono una garanzia: 34 punti in 17 giornate, esattamente 2 a partita, media da promozione diretta. In casa, invece, le cose si complicano, con i 27 punti in 18 partite che collocano il Bari all'ottavo posto. Un rendimento di fatto altalenante al San Nicola, che ha portato via punti preziosi come contro il Como e il Cittadella, costati con ogni probabilità la promozione diretta.
Per come è strutturato il playoff, la terza in classifica dovrà giocare la semifinale (ed eventualmente la finale) di ritorno nel proprio impianto casalingo. Formula che viene incontro a chi trova maggiori garanzie tra le mura amiche, visto che in tal modo avrebbe anche la forza di ribaltare un possibile svantaggio nella gara d'andata. Ipotesi e suggestioni che riguarderebbero con forza il Bari, però ben consapevole che con quattro pareggi si va in A. Certo è che se si vuole davvero fare il salto di categoria, al San Nicola servirà ben altro spirito.
di Claudio Mele
fonte tuttobari.com
E così, salvo clamorosi e dolci scenari, saranno playoff. La nota lieta sta nel fatto che i biancorossi partirebbero dalla posizione più vantaggiosa, quel terzo posto lontano soltanto due punti per essere matematico. La terza piazza del podio storicamente non è sinonimo di A, visto che solo il 33% delle terze è poi salito in massima serie. C'è però un altro aspetto che non fa dormire sonni tranquilli: il Bari ha dimostrato per tutto l'anno di essere una squadra da trasferta, il terzo posto avvantaggia, invece, le squadre casalinghe. Un paradosso.
I numeri del campionato dicono che i galletti quando giocano lontano dall'Astronave sono una garanzia: 34 punti in 17 giornate, esattamente 2 a partita, media da promozione diretta. In casa, invece, le cose si complicano, con i 27 punti in 18 partite che collocano il Bari all'ottavo posto. Un rendimento di fatto altalenante al San Nicola, che ha portato via punti preziosi come contro il Como e il Cittadella, costati con ogni probabilità la promozione diretta.
Per come è strutturato il playoff, la terza in classifica dovrà giocare la semifinale (ed eventualmente la finale) di ritorno nel proprio impianto casalingo. Formula che viene incontro a chi trova maggiori garanzie tra le mura amiche, visto che in tal modo avrebbe anche la forza di ribaltare un possibile svantaggio nella gara d'andata. Ipotesi e suggestioni che riguarderebbero con forza il Bari, però ben consapevole che con quattro pareggi si va in A. Certo è che se si vuole davvero fare il salto di categoria, al San Nicola servirà ben altro spirito.
di Claudio Mele
fonte tuttobari.com