Le dichiarazioni di Polito, considerazioni a margine
In un momento così difficile, in cui la tragedia di Giulia ha gettato un'ombra di amarezza su tutto, persino il discorso sul calcio, e sul nostro amato Bari, sembra insignificante e poco rilevante. Tuttavia, sento il dovere, come giornalista per l'occasione sportivo, di condividere alcune riflessioni sulla recente intervista di Polito a Telebari.
Il direttore sportivo, purtroppo, non ha portato nuove informazioni rispetto a ciò che già sappiamo o immaginiamo: stiamo affrontando un campionato che, almeno in apparenza, sarà tranquillo, senza grandi patemi d'animo. La speranza di competere per la promozione in Serie A sembra essere posticipata al prossimo anno, seguendo il progetto dichiarato nella stagione precedente. Quest'anno si getteranno le basi, insomma.
È indubbiamente doloroso, e forse inaccettabile, per i tifosi accettare questa prospettiva, poiché il Bari, indipendentemente dalla proprietà, ha sempre ambizioni di vertice quando milita in Serie B. Non si può e non si deve sbandierare, alla Matarrese, che "si, pensiamo a salvarci poi si pensa, magari l'anno prossimo", no almeno qui a Bari, perché Bari non è Cittadella o Feralpisalò, con tutto il rispetto per queste squadre la cui promozione sarebbe un traguardo storico ed irripetibile. Tuttavia, la realtà attuale impone scelte e strategie che potrebbero non essere gradite ma che sono necessarie per la stabilità economica del club. Ma così si rischia anche di vedere il San Nicola con pochi spettatori, salvo poi incrementarsi se le cose si dovessero mettere bene come lo scorso anno.
In mezzo a queste considerazioni, emergono quesiti, dubbi, bagliori di speranza e verità. Se si dice che quest'anno non si lotterà per la A, chiaro e tondo, e consapevoli che ascoltando queste parole lo stadio potrebbe essere disertato da tanti, non è che c'è qualche cessione in atto e, dunque, vicina? Poi, vedendola da altra prospettiva, le estensioni contrattuali di alcuni giocatori chiave potrebbero essere interpretate come una strategia volta a prepararsi per un assalto alla promozione l'anno successivo quando, gioco forza, i De Laurentiis dovranno, dovendo prestare fede alla parola data, sborsare parecchi soldi, magari senza svenarsi perché non è nel loro DNA gestendo le società in modo sostenibile, ma per andare in A occorrerà ben altro che Edjouma o di Faggi, con tutto il rispetto per costoro.
La dichiarazione di Polito su Edjouma solleva interrogativi sulla gestione dei giocatori e sulle aspettative reali del club. Non dico che abbia un altro abbaglio (il primo fu Di Gennaro, quindi Ceter e Zuzek anche se non lo ammetterà mai, poi Scheidler per il quale, per amor di verità, ammise l'errore nell'ultima conferenza stampa), ma quasi perché ha detto che negli allenamenti fa molto bene, ha giocato quello spezzone di gara contro il Catanzaro in un ruolo non suo, ha difficoltà nell'ambientarsi, senza dimenticare la poca dimestichezza con la lingua italiana su cui appare in ritardo. Occorre attenderlo. Insomma lascio a voi decifrare le sue parole a proposito di Edjouma. Aramu, come tutti noi, lo aspetta (speriamo entro le calende greche)
Tuttavia, le correzioni alle dichiarazioni precedenti, in cui si affermava che la squadra attuale era più forte di quella dell'anno scorso, possono suscitare perplessità tra i sostenitori e, in fondo, anche lui ha fatto una parziale marcia indietro argomentandone i motivi
Il discorso sul mercato di gennaio sembra essere segnato dall'inevitabilità di trattative difficili. Come vado dicendo da sempre, inutile illudersi per il mercato di gennaio perché i giocatori bravi e pronti se li tengono stretti e nessuno li fa andare via, al limite si lasciano andare i rotti, quelli dal problema muscolare facile, i convalescenti, i fuori rosa che necessitano di un mese (quando va bene) prima di entrare in campo. ha detto che servirà come il pane un vice Maiello, ma nessun accenno al centravanti e soprattutto ad un altro centrale difensivo atteso che Matino è come se non ci fosse, Zuzek, spiace dirlo, ma non è affidabile, se si continua a giocare a tre là dietro, un quarto centrale è assolutamente indispensabile. Eppure non ho ascoltato questo ma, ripeto, inutile illudersi per gennaio. Il rischio del "Vignaroli" di turno è sempre dietro l'angolo.
Lui è senza dubbio un aziendalista ed è comprensibile il suo porsi ed il suo modo di agire, né si può mai pensare che si mostri al contrario, non lo fa nessuno, men che meno lui. Anche se qualche tifoso lo vorrebbe. Insomma, tenendo conto che anche lo scorso anno il Presidente proclamò urbi et orbi che quello della salvezza sarebbe dovuto essere il primo obiettivo, poi sappiamo tutti come è andata, salvo clamorosi accadimenti, mettiamoci l'anima in pace per un campionato tranquillo magari levandoci qualche soddisfazione. Con un occhio alle spalle ed un altro, perché no, lì davanti. Non si sa mai.
Infine una considerazione: come dico sempre, anche se da qualche tempo ho smesso di parlarne per non essere ripetitivo, continuo a notare troppo accanimento, odio, rancore verso la proprietà e verso Polito. Ora, le critiche ci stanno tutte, a cominciare da me come ben potete vedere e come avete potuto constatare da tempo, però da quel che si vede in giro, si leggono troppe cattiverie, troppo accanimento verbale, troppi insulti, offese, inviti a togliere il disturbo. Insomma, io capisco bene che la multiproprietà sia un male per il calcio e che nemmeno a me piace l'idea di avere due piedi in una scarpa, però ricordiamoci sempre, prima di accanirsi, cosa hanno fatto in 5 anni, che sono 5 anni che gli F24, i contributi, le ritenute fiscali, gli stipendi e le ritenute d'acconto vengono pagati puntualmente e che dopo dieci anni di vergogna, tutti siamo tranquilli. E soprattutto vedete altre squadre che spariscono ciclicamente e che, ad occhio e croce, da marzo in poi, subiranno le solite penalità per mancati versamenti. Senza dimenticare uno sguardo a quelle squadre che in A spendono indebitandosi di oltre un miliardo senza vincere nulla o, al limite, vincendo ma truffando.
E a proposito di vincere spendendo un miliardo-un miliardo e mezzo e nel contempo indebitarsi di tali cifre senza rientrarne economicamente se non in piccole parti, sapete cosa vi dico? Non mi fa impazzire. Non riuscirei a provarci gusto. Anzi, mi fa pena ed un tantino schifo.
In conclusione, dobbiamo forse accettare che il campionato attuale sarà un periodo di transizione, ma resta la speranza di un futuro più luminoso. La pazienza e il supporto della tifoseria potrebbero essere fondamentali per superare le difficoltà attuali e costruire un Bari più forte e competitivo.
Buon pomeriggio
In un momento così difficile, in cui la tragedia di Giulia ha gettato un'ombra di amarezza su tutto, persino il discorso sul calcio, e sul nostro amato Bari, sembra insignificante e poco rilevante. Tuttavia, sento il dovere, come giornalista per l'occasione sportivo, di condividere alcune riflessioni sulla recente intervista di Polito a Telebari.
Il direttore sportivo, purtroppo, non ha portato nuove informazioni rispetto a ciò che già sappiamo o immaginiamo: stiamo affrontando un campionato che, almeno in apparenza, sarà tranquillo, senza grandi patemi d'animo. La speranza di competere per la promozione in Serie A sembra essere posticipata al prossimo anno, seguendo il progetto dichiarato nella stagione precedente. Quest'anno si getteranno le basi, insomma.
È indubbiamente doloroso, e forse inaccettabile, per i tifosi accettare questa prospettiva, poiché il Bari, indipendentemente dalla proprietà, ha sempre ambizioni di vertice quando milita in Serie B. Non si può e non si deve sbandierare, alla Matarrese, che "si, pensiamo a salvarci poi si pensa, magari l'anno prossimo", no almeno qui a Bari, perché Bari non è Cittadella o Feralpisalò, con tutto il rispetto per queste squadre la cui promozione sarebbe un traguardo storico ed irripetibile. Tuttavia, la realtà attuale impone scelte e strategie che potrebbero non essere gradite ma che sono necessarie per la stabilità economica del club. Ma così si rischia anche di vedere il San Nicola con pochi spettatori, salvo poi incrementarsi se le cose si dovessero mettere bene come lo scorso anno.
In mezzo a queste considerazioni, emergono quesiti, dubbi, bagliori di speranza e verità. Se si dice che quest'anno non si lotterà per la A, chiaro e tondo, e consapevoli che ascoltando queste parole lo stadio potrebbe essere disertato da tanti, non è che c'è qualche cessione in atto e, dunque, vicina? Poi, vedendola da altra prospettiva, le estensioni contrattuali di alcuni giocatori chiave potrebbero essere interpretate come una strategia volta a prepararsi per un assalto alla promozione l'anno successivo quando, gioco forza, i De Laurentiis dovranno, dovendo prestare fede alla parola data, sborsare parecchi soldi, magari senza svenarsi perché non è nel loro DNA gestendo le società in modo sostenibile, ma per andare in A occorrerà ben altro che Edjouma o di Faggi, con tutto il rispetto per costoro.
La dichiarazione di Polito su Edjouma solleva interrogativi sulla gestione dei giocatori e sulle aspettative reali del club. Non dico che abbia un altro abbaglio (il primo fu Di Gennaro, quindi Ceter e Zuzek anche se non lo ammetterà mai, poi Scheidler per il quale, per amor di verità, ammise l'errore nell'ultima conferenza stampa), ma quasi perché ha detto che negli allenamenti fa molto bene, ha giocato quello spezzone di gara contro il Catanzaro in un ruolo non suo, ha difficoltà nell'ambientarsi, senza dimenticare la poca dimestichezza con la lingua italiana su cui appare in ritardo. Occorre attenderlo. Insomma lascio a voi decifrare le sue parole a proposito di Edjouma. Aramu, come tutti noi, lo aspetta (speriamo entro le calende greche)
Tuttavia, le correzioni alle dichiarazioni precedenti, in cui si affermava che la squadra attuale era più forte di quella dell'anno scorso, possono suscitare perplessità tra i sostenitori e, in fondo, anche lui ha fatto una parziale marcia indietro argomentandone i motivi
Il discorso sul mercato di gennaio sembra essere segnato dall'inevitabilità di trattative difficili. Come vado dicendo da sempre, inutile illudersi per il mercato di gennaio perché i giocatori bravi e pronti se li tengono stretti e nessuno li fa andare via, al limite si lasciano andare i rotti, quelli dal problema muscolare facile, i convalescenti, i fuori rosa che necessitano di un mese (quando va bene) prima di entrare in campo. ha detto che servirà come il pane un vice Maiello, ma nessun accenno al centravanti e soprattutto ad un altro centrale difensivo atteso che Matino è come se non ci fosse, Zuzek, spiace dirlo, ma non è affidabile, se si continua a giocare a tre là dietro, un quarto centrale è assolutamente indispensabile. Eppure non ho ascoltato questo ma, ripeto, inutile illudersi per gennaio. Il rischio del "Vignaroli" di turno è sempre dietro l'angolo.
Lui è senza dubbio un aziendalista ed è comprensibile il suo porsi ed il suo modo di agire, né si può mai pensare che si mostri al contrario, non lo fa nessuno, men che meno lui. Anche se qualche tifoso lo vorrebbe. Insomma, tenendo conto che anche lo scorso anno il Presidente proclamò urbi et orbi che quello della salvezza sarebbe dovuto essere il primo obiettivo, poi sappiamo tutti come è andata, salvo clamorosi accadimenti, mettiamoci l'anima in pace per un campionato tranquillo magari levandoci qualche soddisfazione. Con un occhio alle spalle ed un altro, perché no, lì davanti. Non si sa mai.
Infine una considerazione: come dico sempre, anche se da qualche tempo ho smesso di parlarne per non essere ripetitivo, continuo a notare troppo accanimento, odio, rancore verso la proprietà e verso Polito. Ora, le critiche ci stanno tutte, a cominciare da me come ben potete vedere e come avete potuto constatare da tempo, però da quel che si vede in giro, si leggono troppe cattiverie, troppo accanimento verbale, troppi insulti, offese, inviti a togliere il disturbo. Insomma, io capisco bene che la multiproprietà sia un male per il calcio e che nemmeno a me piace l'idea di avere due piedi in una scarpa, però ricordiamoci sempre, prima di accanirsi, cosa hanno fatto in 5 anni, che sono 5 anni che gli F24, i contributi, le ritenute fiscali, gli stipendi e le ritenute d'acconto vengono pagati puntualmente e che dopo dieci anni di vergogna, tutti siamo tranquilli. E soprattutto vedete altre squadre che spariscono ciclicamente e che, ad occhio e croce, da marzo in poi, subiranno le solite penalità per mancati versamenti. Senza dimenticare uno sguardo a quelle squadre che in A spendono indebitandosi di oltre un miliardo senza vincere nulla o, al limite, vincendo ma truffando.
E a proposito di vincere spendendo un miliardo-un miliardo e mezzo e nel contempo indebitarsi di tali cifre senza rientrarne economicamente se non in piccole parti, sapete cosa vi dico? Non mi fa impazzire. Non riuscirei a provarci gusto. Anzi, mi fa pena ed un tantino schifo.
In conclusione, dobbiamo forse accettare che il campionato attuale sarà un periodo di transizione, ma resta la speranza di un futuro più luminoso. La pazienza e il supporto della tifoseria potrebbero essere fondamentali per superare le difficoltà attuali e costruire un Bari più forte e competitivo.
Buon pomeriggio