Il Bari continua a navigare in acque agitate, cercando di trovare la rotta giusta in un campionato complicato e caratterizzato da alti e bassi. L'ultimo confronto contro il Cosenza ha confermato le difficoltà della squadra, che sembra ancora lontana dagli obiettivi prefissati, ma soprattutto priva di quell'anima e di quella grinta tanto attese con l'arrivo del nuovo allenatore, Marino.
Il match contro lo Spezia ha mostrato una squadra impalpabile, incapace di trovare continuità e di esprimere un gioco convincente. Nonostante gli sprazzi di buon gioco contro il Cosenza, il pareggio ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi, evidenziando la necessità di una svolta tecnica dopo l'esonero di Mignani.
Il rientro di Sibilli in attacco avrebbe dovuto ridare vigore alla fase offensiva, ma anche lui è finito nel nulla di un reparto che ha deluso, con Achik che si è dimostrato acerbo nella fase di finalizzazione. Anche il ritorno di Nasti non ha portato i frutti sperati, con una prestazione sottotono che ha deluso gli appassionati.Il calo di intensità nel secondo tempo contro il Cosenza ha evidenziato la mancanza di reale solidità della squadra, soprattutto in fase di pressing e finalizzazione e che non è quasi mai andato in affanno, anzi, è stato capace di andare in diverse volte vicini al gol soprattutto con Mazzocchi che ha trovato la strada spianata dopo l'entrata di Zuzek al posto di Di Cesare, alla sua ennesima partita negativa, dove gli ha concesso praticamente ogni pallone.
Non sono mancati i brividi da una parte e soprattutto dall'altra, con la suddetta occasione capitata sui piedi di Achik, col palo di Benali, ottima la sua prova, con Edjouma che ha sprecato un'occasione facile davanti al portiere Micai, prestazione, quella di Edjouma, in chiaro scuro, che ha dato dimostrazione di avere il "piede" ma che ha commesso anche tanti errori banali, probabilmente occorrerà vedere altre prove per giudicarlo meglio.
Gli errori banali e le occasioni sprecate hanno portato a un pareggio giusto, con il Bari che si trova ora in una posizione di stallo, distante sia dalla zona playoff che da quella playout.La speranza per il futuro è ora riposta nel mercato di gennaio, dove il direttore sportivo Polito è atteso a un lavoro titanico. Uscite di giocatori che non hanno convinto e l'ingresso di elementi pronti, sani e di categoria e non di giocatori fermi da mesi o da anni, seconde e terze scelte, convalescenti o fragili, sono la chiave per risollevare le sorti della squadra. La volontà di De Laurentiis di aggredire il mercato è palpabile, ma occorre tradurre le parole in fatti concreti.
Il rendimento altalenante della squadra non può essere attribuito solo al mercato, ma è chiaro che alcuni rinforzi sono necessari per invertire la rotta. La situazione di difficoltà non è unica a Bari, ma la storia imprenditoriale dei De Laurentiis, sia a Napoli che in Puglia, dimostra la capacità di gestire le criticità e di portare avanti progetti sostenibili e vincenti nel lungo termine.
Mentre il destino del Bari in questa stagione è ancora incerto, la città si aggrappa alla speranza che il mercato possa portare quei cambiamenti necessari per evitare una retrocessione in C, una mossa che non verrebbe perdonata dai tifosi e dalla città intera.
Il 26 si va a Genova contro la Sampdoria e tradizione vuole che da quella parti non ci sia scampo a prescindere dalla crisi avversaria, tenuto conto anche della nota abilità del Bari di andare a risolvere le crisi altrui. Dunque niente illusioni, ma solo flebili speranze.Nel frattempo, resta il desiderio comune che si ponga fine alla multiproprietà, aprendo una nuova era di stabilità e successi per il Bari Calcio.
Buon Natale a tutti voi
Massimo
Il match contro lo Spezia ha mostrato una squadra impalpabile, incapace di trovare continuità e di esprimere un gioco convincente. Nonostante gli sprazzi di buon gioco contro il Cosenza, il pareggio ha lasciato l'amaro in bocca ai tifosi, evidenziando la necessità di una svolta tecnica dopo l'esonero di Mignani.
Il rientro di Sibilli in attacco avrebbe dovuto ridare vigore alla fase offensiva, ma anche lui è finito nel nulla di un reparto che ha deluso, con Achik che si è dimostrato acerbo nella fase di finalizzazione. Anche il ritorno di Nasti non ha portato i frutti sperati, con una prestazione sottotono che ha deluso gli appassionati.Il calo di intensità nel secondo tempo contro il Cosenza ha evidenziato la mancanza di reale solidità della squadra, soprattutto in fase di pressing e finalizzazione e che non è quasi mai andato in affanno, anzi, è stato capace di andare in diverse volte vicini al gol soprattutto con Mazzocchi che ha trovato la strada spianata dopo l'entrata di Zuzek al posto di Di Cesare, alla sua ennesima partita negativa, dove gli ha concesso praticamente ogni pallone.
Non sono mancati i brividi da una parte e soprattutto dall'altra, con la suddetta occasione capitata sui piedi di Achik, col palo di Benali, ottima la sua prova, con Edjouma che ha sprecato un'occasione facile davanti al portiere Micai, prestazione, quella di Edjouma, in chiaro scuro, che ha dato dimostrazione di avere il "piede" ma che ha commesso anche tanti errori banali, probabilmente occorrerà vedere altre prove per giudicarlo meglio.
Gli errori banali e le occasioni sprecate hanno portato a un pareggio giusto, con il Bari che si trova ora in una posizione di stallo, distante sia dalla zona playoff che da quella playout.La speranza per il futuro è ora riposta nel mercato di gennaio, dove il direttore sportivo Polito è atteso a un lavoro titanico. Uscite di giocatori che non hanno convinto e l'ingresso di elementi pronti, sani e di categoria e non di giocatori fermi da mesi o da anni, seconde e terze scelte, convalescenti o fragili, sono la chiave per risollevare le sorti della squadra. La volontà di De Laurentiis di aggredire il mercato è palpabile, ma occorre tradurre le parole in fatti concreti.
Il rendimento altalenante della squadra non può essere attribuito solo al mercato, ma è chiaro che alcuni rinforzi sono necessari per invertire la rotta. La situazione di difficoltà non è unica a Bari, ma la storia imprenditoriale dei De Laurentiis, sia a Napoli che in Puglia, dimostra la capacità di gestire le criticità e di portare avanti progetti sostenibili e vincenti nel lungo termine.
Mentre il destino del Bari in questa stagione è ancora incerto, la città si aggrappa alla speranza che il mercato possa portare quei cambiamenti necessari per evitare una retrocessione in C, una mossa che non verrebbe perdonata dai tifosi e dalla città intera.
Il 26 si va a Genova contro la Sampdoria e tradizione vuole che da quella parti non ci sia scampo a prescindere dalla crisi avversaria, tenuto conto anche della nota abilità del Bari di andare a risolvere le crisi altrui. Dunque niente illusioni, ma solo flebili speranze.Nel frattempo, resta il desiderio comune che si ponga fine alla multiproprietà, aprendo una nuova era di stabilità e successi per il Bari Calcio.
Buon Natale a tutti voi
Massimo