Comincia bene l’anno il Bari che liquida la Ternana con una bella prestazione anche se la sensazione è stata quella che si è vinto, meritatamente si intende, in un test non molto probante perché gli avversari si son dimostrati parecchio modesti.
Bel primo tempo, vivace, a tratti anche divertente, dove il Bari ha fatto la partita e la Ternana ha giocato di rimessa.
Pericolose entrambe con un paio di occasioni per parte, Di Stefano per gli umbri, Maita e Nasti per il Bari con due tiri deviati provvidenzialmente in corner da Iannarilli, poi la Ternana si è disunita e il Bari ne ha approfittato per un “uno-due” micidiale sul finale di tempo, prima con Ricci, servito in modo geniale da Sibilli, che da posizione defilata ha battuto Iannarilli con un preciso rasoterra, e poi, su un clamoroso errore in fase di disimpegno di Labojko nei pressi della propria area, Nasti, servito da Kallon che ne aveva approfittato per rubare il pallone, ha provveduto al raddoppio con un bel tiro.
Nulla da eccepire sul risultato perché dopo un sostanziale equilibrio, il Bari ha spinto di più meritando il momentaneo vantaggio. Da segnalare l’infortunio occorso a Di Cesare che al 15′ è stato costretto ad uscire, al suo posto gli è subentrato Matino. Kallon, invece, è stato ammonito per proteste.
Il secondo tempo è trascorso in sostanziale equilibrio, coi ritmi bassi, fino alla sostituzione di Kallon per Achik al 64′ col Bari che ha cercato di più che altro controllare il vantaggio senza sbavature e con la Ternana che ha cercato di far qualcosa di più coi cambi di Breda.
Sibilli con un assolo ha cercato la giocata personale e, defilato, ha beccato il palo, mentre Achik su contropiede di Nasti ha preso il palo con un tiro a giro. Bari nettamente superiore agli umbri.
La Ternana ha dimostrato tutti i suoi limiti di squadra che dovrà lottare per salvarsi, non combinando nulla di particolarmente pericoloso.
Esordio per Lulic al posto di Nasti, mentre Pucino ha preso il posto di Edjouma in vista di un ipotetico, possibile, finale arrembante, anzi, su un contropiede di Achik, Dorval, a sua volta servito, da solo in area ha trovato il 3-0, lui al suo primo gol col Bari. Diakite, invece ha trovato il gol della bandiera sul finale all’86’.
La Ternana ha provato a spingere tenendo in vita il risultato ma invano a causa della sua disarmante inconsistenza. Ci ha provato Boloka nell’unico tiro in porta del secondo tempo, ma il pallone è terminato alto sulla traversa, finché l’arbitro ha fischiato la fine dell’incontro.
Il Bari ha battuto la Ternana in casa con una vittoria importantissima ai fini della classifica. Finalmente una bella vittoria del Bari che ha iniziato bene il girone di ritorno, ma più in generale il 2024, una vittoria importante che ci voleva e che allontana, quanto meno momentaneamente, i cattivi pensieri dei playout.
Oggi abbiamo visto un esterno potente di ruolo, Kallon, ed il ritorno di un Maita che oggi è tornato ai vecchi fasti, e ritrovarlo è di assoluta importanza.
Una vittoria convincente, senza storia, sia per la buona prestazione ma, ad essere onesti fino in fondo, anche per l’inconsistenza degli avversari che si son dimostrati ben poca cosa e, pertanto, sarebbe meglio evitare di esaltarsi in attesa di tempi migliori.
Non siamo usciti ancora dal limbo, in fondo siamo ancora nell’anonimo centro classifica dove non si sente alcun profumo se non, quanto meno, quello di una certa tranquillità, ma oggi era importante tenere indietro le squadre alle spalle avvicinandosi all’ottavo posto di due punti che può voler dire giocare con più serenità. Occorre guardare e capire quanto si è migliorato e quanto si può migliorare.
Un bel segnale, importante, però la Ternana, come appena detto, è sembrata ben poca cosa, del resto se si è disfatta di Falletti rimpiazzandolo con giovanissime speranze, vuol dire che ha alzato bandiera bianca quantomeno per le ambizioni playoff lasciandosi andare a quelle della permanenza in B, però si è visto un Bari bello e concreto, magari non brillantissimo ma assolutamente essenziale. Speriamo sia la miccia che faccia accendere la piazza mettendo al bando ogni malumore e mal di pancia.
Bisogna continuare a lavorare sul fronte della qualità nel mercato e Kallon ne è la dimostrazione, per centrare l’obiettivo dei playoff bisogna prendere delle alternative di qualità e non di buone speranze che, magari, potrebbero servire come alternative, al momento Edjouma, pur con la sua indubbia crescita tecnica e tattica, non può essere il titolare di una squadra che punta ai playoff, semmai una buona alternativa, occorre una mezzala più forte, un centrale difensivo più affidabile perché Zuzek e Matino non sembrano garantire la stessa sicurezza di Di Cesare e di Vicari, e poi occorre almeno un attaccante esperto affiancato da un secondo “affamato” perché non si può gettare la croce sulle spalle del solo Nasti, ma per favore che siano di qualità come Kallon altrimenti è inutile pensare positivo. La squadra deve essere rinforzata.
Si era spento l’entusiasmo, la squadra non trasmetteva più emozioni, oggi ad accendere il Bari è stato Sibilli ma non solo lui, anche Kallon ha cambiato volto alla gara, oltre a Maita che se gioca come sa fare, la squadra diventa davvero imbattibile. Oggi si sono viste delle cose coi principi di gioco di Marino, e quando ci sono le pedine giuste nei propri ruoli, e non gli adattati, tutto diventa meno complicato.
Da “sette” almeno Sibilli, Maita, Benali e Kallon, sopra la sufficienza tutti gli altri.
La squadra deve crescere di livello, Achik che entra e spacca la gara ci sta, ma non può partire titolare a 23 anni di età proveniente dalla C, va bene che venga inserito in corsa facendolo crescere, ma non deve partire titolare, così dicasi per Nasti, e queste sono le risultanze degli errori del mercato di luglio dove non si è badato a rimpiazzare chi ha regalato ai tifosi emozioni a non finire.
Se si fosse giocato con Kallon, Sibilli, Menez ed un attaccante vero e di qualità dall’inizio, le cose sarebbero andate decisamente diversamente, e oggi, forse, staremmo parlando di un Bari da primi posti, magari non tra i primi tre, ma almeno da primi cinque-sei posti.
E se si riesce a prendere Baez, sperando sia in condizioni fisiche ottimali, per la fascia sinistra, le cose si metterebbero davvero bene tenuto conto del modulo di Marino che prevede due esterni, e con Kallon e, appunto, Baez il cammino diventerebbe davvero molto interessante.
Il Bari, dunque, attende ancora il suo Godot, mentre le foglie rinsecchite riempiono la strada della speranza di una improvvisa rinascita per il Bari che, da sempre, fa palpitare i suoi tifosi, anche sul 3-0 all’87’. E’ nel DNA del Bari soffrire fino all’ultimo tanto che nemmeno un 3-0 a tre minuti dalla fine con squadre modeste riesce a far stare tranquilli. E se sofferenza deve essere, ché lo sia di speranza nel 2024. “La vita non si capisce se non accompagnata da una grande sofferenza e da grandi gioie” scriveva Italo Svevo. Ed aveva ragione.
Massimo Longo